[1349] • JUAN PABLO II (1978-2005) • LA INFORMACIÓN EN LAS CAUSAS DE NULIDAD MATRIMONIAL
Del Discurso Avendo presente, a la Rota Romana, en la Inauguración del Año Judicial, 26 enero 1989
1989 01 26 0005
5. Evidentemente, para la validez del proceso no se requiere la defensa de hecho, sino que permanezca siempre su concreta posibilidad. Por tanto, las partes pueden renunciar al ejercicio del derecho de defensa en el juicio contencioso; en el juicio penal, sin embargo, no puede jamás faltar la defensa de hecho, es más la defensa técnica, porque en un juicio tal, el acusado debe siempre tener un abogado (cc. 1481, § 2 y 1723).
Conviene rápidamente añadir la precisión al respecto sobre las causas matrimoniales. Aunque una de las partes hubiera renunciado al ejercicio de la defensa, permanece para el juez en estas causas el grave deber de hacer serios intentos para obtener la deposición judicial de tal parte y también de los testimonios que ésta podría aportar. El juez debe valorar bien cada caso. A veces, la parte convenida no quiere presentarse a un juicio aportando nada, porque no entiende cómo la Iglesia podría declarar la nulidad del sagrado vínculo de su matrimonio después de tantos años de convivencia. La verdadera sensibilidad pastoral y el respeto por la conciencia de las partes imponen en tal caso al juez el deber de ofrecer todas las oportunas informaciones respecto a la causa de nulidad matrimonial y procurar con paciencia su plena cooperación en el proceso, también para evitar un juicio parcial en una materia tan grave.
Considero también oportuno recordar a todos los operadores de la justicia que, según la sana jurisprudencia de la Rota Romana, se debe notificar en las causas de nulidad matrimonial a las partes, que hayan renunciado al ejercicio del derecho a la defensa, la fórmula de la duda, toda eventual nueva demanda de la parte adversa y la sentencia definitiva.
[E 49 (1989), 517]
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5. Evidentemente per la validità del processo non è richiesta la difesa di fatto, purchè rimanga sempre la sua concreta possibilità. Quindi le parti possono rinunziare all’esercizio del diritto di difesa nel giudizio contenzioso; nel giudizio penale, invece, non può mai mancare la difesa di fatto, anzi la difesa tecnica, perchè in un tal giudizio l’accusato deve sempre avere un avvocato (1).
Occorre subito aggiungere qualche precisazione riguardo alle cause matrimoniali. Anche se una delle parti avesse rinunziato all’esercizio della difesa, rimane per il giudice in queste cause il grave dovere di fare seri tentativi per ottenere la deposizione giudiziale di tale parte ed anche dei testimoni che essa potrebbe addurre. Il giudice deve ben valutare ogni singolo caso. Talvolta la parte convenuta non vuole presentarsi in giudizio non adducendo alcun motivo idoneo, proprio perchè non capisce come mai la Chiesa potrebbe dichiarare la nullità del sacro vincolo del suo matrimonio dopo tanti anni di convivenza. La vera sensibilità pastorale ed il rispetto per la coscienza della parte impongono in tale caso al giudice il dovere di offrirle tutte le opportune informazioni riguardanti le cause di nullità matrimoniale e di cercare con pazienza la sua piena cooperazione nel processo, anche per evitare un giudizio parziale in una materia tanto grave.
Ritengo poi opportuno ricordare a tutti gli operatori della giustizia, che, secondo la sana giurisprudenza della Rota Romana, si devono notificare nelle cause di nullità matrimoniali alla parte, che abbia rinunziato all’esercizio del diritto alla difesa, la formula del dubbio, ogni eventuale nuova domanda della parte avversa, nonchè la sentenza definitiva.
[AAS 81 (1989), 923-924]
1. Cfr. Codex Iuris Canonici, cann. 1481, § 2 et 1723.