[2113] • BENEDICTO XVI (2005- • CUANDO LA VERDAD SE DESPRECIA, SE DAÑA LA FAMILIA, LA CÉLULA ORIGINARIA DE LA SOCIEDAD
Del Discurso Vi accolgo, a los representantes de la Santa Sede ante los Organismos Internacionales, 18 marzo 2006
2006 03 18b 0002
La creciente participación de la Santa Sede en las actividades internacionales constituye un valioso estÃmulo para que siga dando voz a la conciencia de todos los que componen la comunidad internacional. Se trata de un servicio delicado y arduo que, apoyándose en la fuerza aparentemente inerme, pero en definitiva decisiva de la verdad, quiere colaborar en la construcción de una sociedad internacional más atenta a la dignidad y a las verdaderas exigencias de la persona humana. Desde esta perspectiva, la presencia de la Santa Sede ante los organismos internacionales intergubernativos representa una contribución fundamental al respeto de los derechos humanos y del bien común y, por tanto, de la libertad auténtica y de la justicia. Se trata de un compromiso especÃfico e insustituible, que puede llegar a ser aún más eficaz si se unen las fuerzas de todos los que colaboran con dedicación fiel en la misión de la Iglesia en el mundo.
2006 03 18b 0003
Las relaciones entre los Estados y en los Estados son justas en la medida en que respetan la verdad. En cambio, cuando la verdad es despreciada, se amenaza la paz, se pone en peligro el derecho y, como consecuencia lógica, se desencadenan las injusticias. Son fronteras que dividen a los paÃses de manera mucho más profunda de lo que lo hacen los confines trazados en los mapas y, a menudo, no son sólo fronteras externas, sino también internas de los Estados. Estas injusticias presentan también muchos aspectos; por ejemplo, el aspecto del desinterés o desorden, que llega a dañar la estructura de la célula originaria de la sociedad, que es la familia; o el aspecto de la prepotencia o arrogancia, que puede llegar hasta la arbitrariedad, silenciando al que no tiene voz o no tiene la fuerza para hacerla oÃr, como sucede en el caso de la injusticia que hoy, quizá, es la más grave, o sea, la que suprime la vida humana naciente.
2006 03 18b 0004
âHa escogido Dios lo débil del mundo para confundir a lo fuerteâ (1 Co 1, 27). Que este criterio de la acción divina, siempre actual, os impulse a no sorprenderos, y mucho menos a desanimaros, ante las dificultades y las incomprensiones. En efecto, sabéis que, a través de ellas, participáis con autoridad en la responsabilidad profética de la Iglesia, que quiere seguir elevando su voz en defensa del hombre, aun cuando la polÃtica de los Estados o la mayor parte de la opinión pública vayan en dirección contraria. En efecto, la verdad tiene fuerza en sà misma y no en el número de consensos que recibe.
[Insegnamenti BXVI, II/1 (2006), 329-330]
2006 03 18b 0002
Lâaccresciuta partecipazione della Santa Sede alle attività internazionali costituisce un prezioso stimolo a che essa possa continuare a dare voce alla coscienza di quanti compongono la comunità internazionale. Si tratta di un servizio delicato e faticoso, che âpoggiando sulla forza apparentemente inerme, ma in definitiva prevalente della verità â intende collaborare alla costruzione di una società internazionale più attenta alla dignità ed alle vere esigenze della persona umana. In questa prospettiva, la presenza della Santa Sede presso gli Organismi Internazionali Intergovernativi rappresenta un contributo fondamentale al rispetto dei diritti umani e del bene comune e, pertanto, allâautentica libertà ed alla giustizia. Siamo in presenza di un impegno specifico ed insostituibile, che può divenire ancor più efficace se si uniscono le forze di quanti collaborano con fedele dedizione alla missione della Chiesa nel mondo.
2006 03 18b 0003
Le relazioni fra gli Stati e negli Stati sono giuste nella misura in cui esse rispettano la verità . Quando, invece, la verità è oltraggiata, la pace è minacciata, il diritto viene compromesso, allora, con logica conseguenza, si scatenano le ingiustizie. Esse sono frontiere che dividono i Paesi in maniera molto più profonda di quanto lo facciano i confini tracciati sulle carte geografiche e, spesso, non sono soltanto frontiere esterne, ma anche interne agli Stati. Queste ingiustizie assumono anche molti volti; per esempio, il volto del disinteresse o del disordine, che giunge a ledere la struttura di quella cellula originante della società , che è la famiglia; oppure il volto della prepotenza o dellâarroganza, che può arrivare fino allâarbitrio, mettendo a tacere chi non ha voce o non ha forza per farla udire, come avviene nel caso dellâingiustizia che, oggi, è forse la più grave, ossia quella che sopprime la vita umana nascente.
2006 03 18b 0004
âDio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i fortiâ (1 Cor 1,27). Questo criterio dellâazione divina, di perdurante attualità , vi sproni a non meravigliarvi, e tanto meno a scoraggiarvi, davanti alle difficoltà ed alle incomprensioni. Sapete, infatti, che, attraverso di esse, partecipate con autorevolezza alla responsabilità profetica della Chiesa, che intende continuare a levare la sua voce in difesa dellâuomo, anche quando la politica degli Stati o la maggioranza dellâopinione pubblica si muovono in direzione contraria. La verità , infatti, trova forza in se stessa e non nel numero dei consensi che riceve.